ECOBONUS PER RISPARMIARE SULLE BOLLETTE E GUADAGNARE CON LE DETRAZIONI


Negli ultimi anni in Italia, grazie alla costante conferma degli ecobonus, ovvero delle detrazioni per chi apporta migliorie ecologiche alla propria abitazione, è possibile vedersi restituire oltre la metà di un investimento fatto per rendere più efficiente l’approvvigionamento energetico di casa propria. Centinaia di migliaia di persone hanno già percorso questa strada e molti altri lo stanno facendo.


Anche l’attuale governo in carica ha deciso di confermare queste agevolazioni con la Legge di Bilancio 2019, una decisione in linea con il perseguimento degli obiettivi stabiliti nell’Agenda 2030, un programma d’azione votato dalle Nazioni Unite per risollevare le sorti ambientali del pianeta.

Per poter accedere a questi ecobonus bisogna effettuare i lavori o gli acquisti dei nuovi elettrodomestici ad alte prestazioni entro la fine dell’anno 2019, sarà poi da vedere se l’incentivo sarà riconfermato anche nel prossimo anno. Una volta fatto presente l’investimento, il bonus sarà erogato in 10 rate a partire dall’anno successivo.

L’edificio nel quale si vanno a fare i lavori o che si doterà dei nuovi acquisti deve semplicemente già esistere, non sono previste agevolazioni fiscali per costruzioni ex-novo o per opere di allargamento, tranne alcune eccezioni: costruzione canna fumaria e fognatura, box auto, nuovo volume tecnico per contenere una centrale idrica o termica, soppalchi, balconi e verande. Andiamo a vedere nello specifico la corrispondenza delle percentuali di bonus rispetto ai lavori veri e propri.

Esistono diverse fasce di detrazione Irpef o Ires alle quali si può accedere a seconda dell’entità dei lavori. Ricordiamo che, per un risparmio ottimale, è bene orientarsi su un tipo di riscaldamento pensato nell’ottica dell’effettivo fabbisogno energetico dell’ambiente in cui si vive: una casa di 100 mq necessiterà di un tipo di riscaldamento che soddisfi il fabbisogno energetico dei grandi ambienti.

La fascia più bassa è quella che da diritto alla restituzione del 50% dell’investimento, le tipologie di lavori e acquisti compresi sono:

  • schermature solari;
  • sostituzione di finestre e infissi;
  • sostituzione del impianto di riscaldamento con una caldaia a biomassa o caldaia a condensazione

Rientrano, invece, nella più alta fascia del 65% di ritorno dell’investimento queste altre tipologie:

  • coibentazione dell’involucro opaco;
  • installazione sistemi di building automation;
  • sostituzione del impianto di riscaldamento con una pompa di calore, scaldacqua (scaldabagno) alimentato con pompa di calore o caldaia a condensazione comprensiva di sistemi di termoregolazione all’avanguardia;
  • collettori solari per la produzione di acqua calda sanitaria.


Oltre a queste prime due fasce che sono dedicate agli interventi per i singoli nuclei familiari ci sono anche quelle per i lavori condominiali, per i quali il tempo limite per la messa in opera è prorogato fino alla fine del 2021 e lo sgravio ammonta al 70% della spesa.

Ancora più alta è la detrazione per i lavori di riduzione del rischio sismico nei comuni che afferiscono alle zone di rischio 1, 2, 3. Se il rischio viene ridotto di due livelli allora la sgravio può arrivare fino all’85% della spesa, altrimenti solo all’80%.

Non esiste un limite minimo di spesa, ma esiste ovviamente l’obbligo di presentare una regolare fattura. Chiaramente, questa tipologia di lavori e dotazione di nuovi elettrodomestici ha costi di un certo rilievo.

Per contro, esistono dei limiti di spesa sopra i quali non vengono più riconosciuti gli ecobonus, e sono i seguenti:

  • 30 mila euro per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale;
  • 60 mila euro per i lavori sull’esterno dell’edificio e per i pannelli solari;
  • 100 mila euro per tutti gli interventi afferenti alla riqualificazione energetica degli impianti domestici.

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